Incontro alla Casa della Partecipazione.

Proseguono gli incontri per la raccolta di foto, storie e la costruzione di miti sul quartiere e la creazione di cartoline.

26 giugno 2010

Le osterie, l'oste e i Fagottari.


Le osterie di Via Tiburtina accoglievano chi ritornava dal Verano dopo la processione che con carrozze e cavalli giungeva al cimitero.
Le Osterie del Pianto, come venivano chiamate, accoglievano gli sfortunati avventori del quartiere che così potevano affogare i loro dolori nel bere e nel mangiare.
L'oste era un personaggio non meno significativo del fornaio: da Pomidoro in Piazza dei Sanniti il gestore,“burino dei castelli”, insegnava al figlio piccoletto l'arte di infinocchiare il cliente perché si sapeva che anche il peggior vino trattato con il finocchio diventava gradevole.
Nelle osterie era possibile per le famiglie di San Lorenzo munirsi di fagotto e utilizzare i tavoli per mangiare ciò si portava da casa acquistando solo il vino: i fagottari erano muniti soprattutto di pane e fettine panate.
Il fagotto era anche un aspetto importante in tempo di festa.
La villeggiatura era privilegio per pochi ma i San Lorenzini sapevano gustarsi periodi di svago socialmente condivisi; il sabato le donne preparavano accuratamente il fagotto nel quale il prosciutto non era certo la pietanza principale.
Alla domenica tutto era pronto per dirigersi verso Ostia e godersi in compagnia un po' di svago: a pranzo ci si scambiavano le diverse pietanze portate da casa. 
E oggi? 
Come si potrebbero utilizzare le Osterie, i Pub, i Locali che affollano San Lorenzo? 
Siamo ancora capaci di chiedere qualcosa di diverso da un prodotto preconfezionato? Cercasi cliente verace ...Che si aprano le danze!!

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