Incontro alla Casa della Partecipazione.

Proseguono gli incontri per la raccolta di foto, storie e la costruzione di miti sul quartiere e la creazione di cartoline.

23 giugno 2010

S.A.I.D. tra valorizzazione del vecchio e riadattamento.

S.A.I.D. non è solo una fabbrica del cioccolato, un luogo emozionante dove comprare e gustare specialità (dolci e salate); S.A.I.D. è soprattuttto un Museo del cioccolato. Come ci hanno spiegato i proprietari l'idea alla base del restailing del locale era quella di dar vita al primo museo e laboratorio del cioccolato di Roma. S.A.I.D. era stato pensato come luogo capace di accogliore curiosi e affamati visitatori che tra un cioccolatino e un bignè avrebbero potutto conoscere le fasi della produzione dolciaria e i macchinari necessari. Per motivi logistici e burocratici il museo del cioccolato è rimasto solamente un'idea da realizzare. Siamo sicuri che S.A.I.D riuscirà anche in questo. Macchinari di inizi 900 oggi costituiscono l'arredamento di questo locale: macchine per la produzione di confetti, per la produzione delle carammelle "Mou", delle uova di pasqua, del carammello. I più distratti potranno notare questi macchinari in ogni angolo del locale. Pochi curiosi si accorgeranno, entro una suggestiva scoperta, di mangiare su un tavolo che prima serviva a produrre carammello, o consumare un caffè su un bancone che prima era un machinario per la produzione di cioccolato...

Questo bancone che ora ospità queste fantastiche golosità un tempo era un macchinario che aveva una funzione chiave entro la fase produttiva del cioccolato. Nella foto sotto si può vedere come fosse dotato di numerosi interruttori elettrici che azionavano alcune funzioni del macchinario.


Questo tavolo che oggi ospita chi viene a mangiare al ristorante un tempo era una macchina per fare il carammello. Lo zucchero veniva spalamato sul tavolo e un sistema a vapore permetteva la trasformazione in carammello.


Il bancone della zona bar di S.A.I.D. è composto dal macchinario trasformato in bancone. Nella foto sotto si può vedere il macchinario (moderno) che è stato utilizzato e trasformato per creare il bancone.


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