Incontro alla Casa della Partecipazione.

Proseguono gli incontri per la raccolta di foto, storie e la costruzione di miti sul quartiere e la creazione di cartoline.

28 giugno 2010

PensaPercorsiSanLorenzo

                                                        

Vi raccontiamo un viaggio. Un viaggio strano fatto percorrendo una superficie di spazio limitata definita da precisi confini dentro una grande città.
La Stazione Termini da un lato, le Mura Aureliane da un altro, il Cimitero del Verano su altro ancora ed infine i binari di un grande snodo ferroviario.
Nel nostro viaggio abbiamo incontrato altri viaggiatori provenienti da terre lontane e meno lontane con storie diverse alle proprie spalle, popolazioni autoctone pronte ad accogliere e raccontare e popolazioni diffidenti, sul piede di guerra in rapporto all'estraneo, volti che rimangono impressi nella memoria e persone senza volto, persone che passano e persone che restano.
San Lorenzo il luogo scelto per il nostro viaggio.
San Lorenzo per noi che lo esploriamo diviene un luogo sconosciuto alla stregua di un paese lontano di cui non si conoscono i luoghi, la lingua, la storia ufficiale e quella non ufficiale, le regole scritte e non scritte che organizzano i modi di vivere e convivere.
Il viaggio evoca pericoli, incertezze, scelte complesse legate agli atti più semplici della vita quotidiana, nostalgia per ciò che conosciamo meglio, per tutte quelle situazioni che non ci richiedono di riflettere, di interrogare l'altro, nelle quali possiamo stanziarci facilmente senza metterci in gioco.
Il viaggio evoca anche scoperta, novità, sorpresa, rovesciamento delle proprie attese e idee, la possibilità di fare proprio un modo di vedere le cose che spesso ci è precluso.
Il viaggio in questo senso è un paradigma, un metodo.
Nel nostro viaggio non vi è prescrizione, le possibilità sono molteplici, infinite potremmo dire: potremmo scegliere tra due poli opposti un percorso turistico, qualcosa di standardizzato che non ci richieda particolare inventiva e che ci proponga un percorso predefinito uguale per tutti, anonimo, oppure rischiare un esplorazione in cui non sappiamo cosa incontreremo e nel quale la possibilità di fare i turisti, responsabilie e colti s'intende, rappresenta uno sviluppo ancora non disponibile, che va costruito.
Sentiamo comunque di dover ridurre le possibilità a nostra disposizione: occorre strutturare un programma di viaggio, decidere come utilizzare il tempo a nostra disposizione ed in che direzione muoversi.
Ci serve una mappa o meglio una guida, qualcuno che conosca il luogo non solo geograficamente, qualcuno c'è stato e che sappia dirci qualcosa che ci permetta di fare le nostre scelte.
Prima di partire, desiderosi di sapere qualcosa sulla nostra meta, ci rechiamo nella più vicina libreria disposti a spendere qualche soldo per comprare una guida.
La guida però non la troviamo: non c'è ancora nessuno che l'abbia scritta o forse nessuno che abbia pensato che valesse la pena di pubblicarla.
Troviamo una cartina, alcuni libri di storia ufficiale del luogo, alcuni articoli di giornale che parlano di cronaca di avvenimenti più o meno recenti.
Ci viene qualche dubbio: verrebbe la voglia di cambiare meta, di volgere la nostra attenzione a mete più prestigiose, rinomate per le loro attrattive.
Se non c'è una guida magari non 'c'è nulla da vedere, magari è uno di quei posti dove si passa senza soffermarsi diretti altrove.
Quello che abbiamo trovato in libreria però ci incuriosisce.
Alcuni viaggiatori della nostra comitiva, poi passando per questo luogo senza fermarsi più di tanto sono rimasti colpiti dal posto.
Ha qualche cosa di bello, di affascinante, di ricco anche se non si riesce immediatamente a definire cosa: ci rimane la voglia di capirlo.
Non possiamo fare i turisti a San Lorenzo ci serve un cambio di paradigma: qualcosa di più arcaico, di precedente al turismo.
Decidiamo di fare gli esploratori: viaggiatori d'altri tempi che viaggiavano per costruire mappe che altri avrebbero poi potuto utilizzare senza sobbarcarsi il lavoro di muoversi in un posto dai confini incerti, abitato da popoli di cui nulla si conosce.
Abbiamo un idea, un progetto: vogliamo costruire un mappa parlante, qualcosa di più di una cartina
e qualcosa di diverso da una moderna guida turistica. Cerchiamo simboli, storie, racconti legati ai luoghi del quartiere.
Per noi esploratori questo è l'obbiettivo: costruire percorsi che mostrino i simboli del passato di San Lorenzo e che possano contribuire a orientare l'utilizzo del quartiere nel presente generando nuovi percorsi, nuovi simboli.
Siamo noi i primi, in realtà, a volerli sperimentare perché altri dopo di noi o insieme a noi possano sperimentarli. Il nostro obbiettivo è costruire la possibilità di vivere il quartiere come un luogo interessante ricco, consapevole di se, fatto di persone che sanno viverlo raccontandolo, pensando di poter contare nel quartiere e di poterlo cambiare.
Vuoi viaggiare insieme a noi? Hai qualcosa da dirci? 
Pensa percorsi! Inventa San Lorenzo!


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