A san Lorenzo, entrando nei portoni dei vecchi palazzi popolari, costruiti per tenere insieme il maggior numero di appartamenti, si scoprono degli luoghi comuni dove si iniziava a costruire la vita sociale al di fuori delle mura domestiche: i ballatoi. Si trovano quindi a cavallo tra la vita domestica, fatta di risparmi e sacrifici, e la vita sociale, fatta di scambi e di piccoli favori. La miseria che univa gli abitanti di San Lorenzo li metteva tutti sullo stesso piano e quindi ad avere ora l'uno, ora l'altro, qualcosa da dare o qualcosa da chiedere.
La struttura dei palazzi, che poteva prevedere che le porte potessero essere orientate o verso l'interno dei ballatoi, o all'esterno verso la strada, organizzava due diversi modi sia di utilizzo dei ballatoi sia della funzione sociale di questi spazi. Se vi trovate a Piazza dei Sanniti o in via Tiburtina a palazzo Lamperini e vi addentrate oltre le imponenti porte di legno scoprirete questi luoghi carichi di storia che ancora oggi hanno conservato le loro antiche funzioni. Qui anche il semplice gesto di stendere i panni assume una valenza sociale.
I fili per stendere i panni non collegano solo le ringhiere dei portici dei vari piani, sono il segno della presenza di una fitta rete sociale che collega soprattutto le persone che vivono nel condominio, chiamati a negoziare tempi dell'utilizzo del filo (Un'artista prendendo spunto da questa immagine ne ha fatto una mostra, dal titolo “Generation to generation”, presso la Fondazione Pastificio Cerere proprio a san Lorenzo).
D'altra parte gli anziani ci raccontano che le porte una volta erano sempre aperte in questi luoghi, segno di come le singole famiglie appartenessero ad una comunità più ampia, in cui lo scambio era il vettore organizzante. Nei lavatoi, che si trovano in posizione opposta all'ingresso del ballatoio, le donne lavando i panni scambiavano quattro chiacchiere e perché no facevano pettegolezzi.
Oltre l'aspetto funzionale dei ballatoi è possibile rintracciarne anche un aspetto estetico. Essendo sempre sotto gli occhi di tutti, necessitano di un'attenzione particolare alla cura ed alla pulizia. Infatti in tutti i ballatoi di san Lorenzo non mancano mai la presenza di piante, che insieme ai panni stesi, al chiacchericcio della gente ed ai giochi dei bambini rendono pittoresco tutto il quadro, caratterizzando lo spirito della san Lorenzinità di ieri e di oggi. Diverso è il caso del palazzo di via tiburtina 98, che ha le finestre e non le porte che si affacciano sul ballatoio. In questo palazzo non è necessario passare per il ballatoio per entrare nelle case, piuttosto lo si ritrova alle spalle della propria casa, in un luogo che facilmente può essere dimenticato e quindi trascurato. Perde quindi quel valore sociale aggiunto, conservando esclusivamente un aspetto funzionale di lavatoio e stesa dei panni. Questi aspetti sociali e storici nel migliore dei casi vengono spesso dati per scontati, se non svalutati o negati, cosicché non vengono considerati parte integrante della cultura di san Lorenzo, alla stregua di una visione della cultura come esclusivo accumulo di conoscenze. Noi pensiamo che questi aspetti siano da rivalutare e da riscoprire, e da non relegare in una storia mitizzata.
Nel ballatoio della foto ci hanno girato "I soliti ignoti"
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