Nel mezzo della rumorosa e trafficata Via Tiburtina che attraversa il quartiere di San Lorenzo si può scoprire una piccola piazzola nascosta alla fine di un vicolo. La difficoltà di raggiungerla vien presto ripagata. Un salto indietro nel tempo guardando l’insegna “S.A.I.D. Fabbrica del cioccolato dal 1923”. Potrebbe sembrare il nome del propretario del locale, magari un anziano produttore di Dubai della “lussuosa” cioccolata “Al Nassma” emigrato chissà per quale motivo in Ialia, a Roma. In realtà S.A.I.D. sta per Società Azionaria Industria Dolciaria, una sigla che – ci fa sorridere- non ricorda a memoria neanche il proprietario.
La produzione dolciaria seguiva i cambiamenti storici e culturali del quartiere. Inizialmente, nel ventre di due palazzi, si sfornavano dolci di ogni tipo, dal cioccolato ai confetti, passando per le merendine, su su fino alle caramelle. Questi, per la gioia dei passanti, venivano esposti nelle belle vetrine del negozietto antistante la fabbrica di via Tiburtina; vetrine piene di impronte di mani ingorde e golose lasciate dai bambini, di tutte le età.
Il bombardamento fu uno spartiacque storico per il quartiere e così per questa fabbrica e ha richiesto agli abitanti una grande capacità di riorganizzazione del loro quotidiano e così, stringendo il focus sulle piccole realtà del quartiere, vediamo come una fabbrica a gestione familiare si sia rinnovata. Uno dei passaggi importanti è quello degli anni ’60-’70. Nel periodo di boom economico, con l’aumento dei matrimoni e le nascite, cavalcando l’onda .S.A.I.D. diviene uno dei maggiori poli di produzione di confetti nel quartiere e nella capitale. Ed oggi? “Portatori sani d’eccellenza” così si definiscono i figli del proprietario che hanno rilevato il locale negli ultimi venti anni e che hanno attivato un processo di restyling dello stabile e di ripensamento del prodotto.
Oggi, insieme alla fabbrica , c’è una raffinata cucina che prepara pietanze a base di cioccolato in una cornice suggestiva, curata nei minimi particolari, l’idea è quella di riutilizzare il vecchio in chiave moderna. Il cioccolato da S.A.I.D. si presta ad un’esposizione quasi museale. Si entra con l’idea di comprare solo del cioccolato ,se ne esce con un’esperienza emozionante.
Buono!!!!!!!!!
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