Incontro alla Casa della Partecipazione.

Proseguono gli incontri per la raccolta di foto, storie e la costruzione di miti sul quartiere e la creazione di cartoline.

08 aprile 2011

Niente Flash!




Stamattina a Roma c'è il sole. Anche a San Lorenzo c'è il sole. Il cortile della Facoltà di Psicologia è pieno di studenti in canottiera.
“Ci facciamo un giro?”. E' difficile lavorare di immaginazione stando fermi. Usciamo dalla Facoltà, dall'entrata laterale, quella che dà sull'Esercito della Salvezza. “Solo i secchioni passano da quella principale!” mi prende in giro Nicola. Sorrido. Attraversiamo la piazzetta che di giorno a quest'ora è piena di studenti seduti ai tavoli dei bar e di signore appesantite da buste gravide di verdure del mercato di largo degli Osci. Da via degli Umbri sbuchiamo sulla Tiburtina, all'angolo col camioncino del fioraio che stamattina ha messo in prima fila iris e tulipani.
Cerchiamo ballatoi. Quelle balconate strette che connettono vari appartamenti di un palazzo, tipiche dell'edilizia sociale della rivoluzione industriale. In Italia ce ne sono pochi, meno ancora a Roma. San Lorenzo invece ne ha diversi.
Al numero 180 c'è palazzo Lamperini. 'Anno 1888' riporta lo stemma sul portone. Era un palazzo per operai. Quelli delle fabbriche di birra e ghiaccio. Quelle con cui San Lorenzo riforniva Roma novella capitale.
Entriamo. Sulla destra una scala ripida col corrimano in ferro battuto e le pareti con l'intonaco scrostato, nero e bianco. A sinistra una piccola porta con su scritto “Portiere”. Ci affacciamo. C'è un signore occhialuto che, per leggere, si avvicina tanto al giornale che sembra immergervi la faccia. “Scusi...”. “Dica...”. Ci presentiamo come studenti della Facoltà di Psicologia; gli chiediamo se sia possibile fotografare i ballatoi. L'idea che abbiamo è quella di recuperare frammenti del passato del quartiere ma anche quella di capire cosa il quartiere stesso se ne faccia. “E mica se p'ò! C'è da parla' co' l'amministratore! Ve mettete d'accordo co' lui, pagate e fate 'e foto! 'na vorta a due che so' entrati e hanno fatto 'e foto j'hanno tirato i vasi dai piani arti!”.
Ci racconta che quel cortile e quei ballatoi hanno ospitato film e fiction sin dagli anni '50, “mesà che c'hanno girato pure 'I soliti ingnoti' !”. Ci racconta che sta nel palazzo da quando aveva 13 anni, da dieci fa il portiere. Sembra andarne fiero. Sembra che in questo palazzo essere portiere significhi custodire, far da guida, comunicare divieti agli estranei, creando desiderio in chi, incuriosito, gli chiede qualcosa. “Allora arrivederci e grazie!” diciamo riprendendo l'uscita. “...pe' fa le foto tocca parla' co' l'amministratore” incalza di nuovo il portiere seguendoci fuori dal portone.
Continuiamo ad avere la sensazione che ci voglia raccontare quel bello che San Lorenzo possiede, che San Lorenzo vuole far desiderare. Una sorta di nuova rovina che faccia da contraltare a quelle ben più note di cui Roma è tempestata. E sembra anche che non siamo gli unici a desiderare. Il portiere ci segue, fa di tutto perchè la conversazione prosegua, ha voglia di raccontare, di mostrare, di svolgere a pieno la sua funzione di custode di un tesoro, una sorta di sagrestano che fa di tutto per far conoscere il suo potere di porre limiti e organizzare eccezioni. Continuando a dirci che non possiamo stare lì per questione di “privasi” ci invita di nuovo ad entrare. “Vedete qui er palazzo è vecchio, all'urtimo teremoto me tremava 'a sedia e a Cinzia j'è crollato l'intonaco! Comunque io er sabato chiudo a mezzogiorno, poi nun ce sto...nessuno ve vedrebbe a fa le foto...ma senza flash che se rovina er ballatoio! Venite co' me che ve faccio vede' i lavatoi”.
Nel cortile interno c'è una piccola porta. Due scalini e siamo nei lavatoi condominiali dove, fino agli anni '60, gli inquilini del palazzo facevano il bucato. Le vasche bianche di pietra povera, un marmo poroso, un posto fresco e buio, illuminato solo da una finestrella al centro del soffitto; poco più in là una porta. “E lì che c'è?”. “ 'A stanza pe' 'e riunioni condominiali”. Accende la luce della stanza; un ex magazzino con circa venti sedie, tutte diverse, di quelle delle cucine di una volta, con la seduta in vimini o di formica marrone, un mobiletto di legno grezzo ed uno stereo. “Qua se litiga! Ormai ce stanno pochi anziani e so' quelli dei piani arti che tirano li vasi. Poi ce stanno li studenti che a maggio se ne tornano ar paese e qua se svota, c'è troppo silenzio!”.
Ancora oggi gli spazi comuni sembra che ospitino gli scambi tra condomini. Si litiga. I giovani studenti fanno tardi la sera, gli anziani vanno a letto presto. Quando gli studenti fanno rumore le signore usano le scope per battere il soffitto, per disturbare i disturbatori del piano superiore e far smettere la “caciara”. Ma quando gli studenti partono, quando gli anziani restano da soli e arriva il tanto agognato silenzio, si torna a desiderare settembre, quando gli studenti torneranno o ne arriveranno di nuovi, pronti a portare quella confortevole “caciara” che dà tanto fastidio.
Uscendo dai lavatoi guardiamo in alto. Numerosi fili collegano ciascuna finestra a quella di fronte, come fossero connessioni complementari a quelle che i ballatoi creano tra appartamenti attigui. Sui fili panni stesi. Canottiere di lana ingiallita , quelle di chi, per età, trova che aprile sia presto per scoprirsi, stanno vicine alle lenzuola colorate di Ikea, ormai tipica biancheria a basso costo per 'fuori sede'.
Sorridiamo pensando a come, in fin dei conti, ci siano modi con cui le convivenze tra giovani e anziani, tra passato e futuro si mettano in scena attraverso piccole cose.


1 commento:

  1. questo post è stato scritto mesi fa, ma lo leggo solo ora. Conosco bene palazzo Lamperini, ci vivo, e il vostro racconto del mitico portiere mi ha fatto sorridere: avete colto benissimo il personaggio, e il ruolo che un portiere ha in un palazzo del genere. Un palazzo di ringhiera con 150 interni minuscoli e tutti affacciati sullo stesso cortile è in realtà una piccola città. E poi è vero, per fare le foto bisogna chiamare l'amministratore! :)))

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...